ODIO IL FREDDO!
Certo: è inverno, quindi è freddo! Inutile lamentarsi. Così come mi infastidiscono le lagne sul caldo a giugno, luglio e agosto non dovrei sopportare chi si lamenta del gelo in pieno dicembre. Il paradosso poi lo raggiungo quando a lamentarmi sono io, proprio io, ed allora finisco per insultarmi ogni mattina davanti allo specchio (illuminato dalla luce elettrica, perché al mattino, a dicembre, alle 7:00 è ancora BUIO PESTO... Grrrrrr!).
Funziona così: d'estate fa caldo e d'inverno fa freddo, quindi è perfettamente inutile continuare a brontolare durante il periodo natalizio, in occasione di ogni rientro fra le mura domestiche, al tepore di un riscaldamento che fa sembrere tutto tremendamente secco e pregno di cherosene.
Se poi al freddo aggiungiamo i continui inviti a cene e festeggiamenti che non hanno nulla di festoso ma sono l'ennesima conferma che la gente ha paura di restare sola a riflettere, perché riflettendo potrebbe accorgersi di essere sola davvero, la protesta inutile contro la "norma" climatica, finirebbe per estendersi alla abitudinarietà del popolo bue ed il sottoscritto, oltre che ridicolamente piagnucoloso, diventerebbe misantropicamente antipatico a tutti.
Quindi mi taccio (si, scrivendo qui non mi taccio affatto, lo so) e suggerisco a me stesso e soprattutto a Voi, amati frequentatori di questo CantelloBlog, una soluzione per scaldare gli animi, che è meglio che scaldare le giunture, e che vada oltre lo sterile ingozzarsi di cancerogene pizze alla salsiccia ed alla nutella in compagnia di "sconosciutigenitoridicompagnidicorsivarideifigli" (ho creato una categoria di persone?).
Io amo la primavera. Ma non la prima parte della primavera, ché il freddo ancora la corrompe un poco. la seconda parte, quella più "teporosa", quella del maggio insomma.
Capita che in quel periodo gli Astri si dispongano per celebrare il Segno dei Gemelli.
Ed ecco l'ardito linkaggio che ci porta al suggerimento preannunciato:
scaldatevi l'anima a dicembre con i Gemelli di "maggioso richiamo" ed accorrete numerosi il 16 dicembre al Teatro Cantelli a vedervi un pezzo di STORIA dello Spettacolo Comico in Italia.
I GEMELLI RUGGERI: di loro la prima cosa è evidente è che c'è qualcosa di "strano". Già nel nome. Non possono essere gemelli "quei due lì!" Non è "reale". Va oltre... in una parola: è SURREALE. Ed ecco la chiave per capire la straordinaria comicità di questi due bolognesi venuti da un altro Stato (Croda?) o forse da un altro Pianeta. Divertenti, scatenati, irriverenti, clowneschi, lunari e spesso POETICI, i Gemelli Ruggeri hanno "imperversato nel mondo della televisione nostrana negli anni 80 e 90 ed approdano a Vignola con tutta la nostalgica ma attualissima Arte che li ha contraddistinti e che sorprende ancora per Classe cristallina ed una vocazione sublime al RISO intelligente ed originale.
Sbagliato perderli e perdersi l'occasione di farsi un giro in centro di Vignola dopo lo spettacolo, finalmente senza bisogno di guanti e sciarpe extralarge, ma con il cuore (ed il resto di conseguenza) CALDO per un'ora e un quarto trascorsa a sbellicarsi e ad applaudire...! Ora vado che ho la cena di Produzione... SIGH! P.S. Un po' di BioGemelloGrafia: Eraldo Turra e Luciano Manzalini nascono artisticamente a Bologna alla fine degli anni ’70. Con Vito, Patrizio Roversi e Siusy Blady fanno parte del gruppo Gran Pavese Varietà. Il loro percorso artistico inizia dal teatro. Debuttano nel 1982 con la commedia “Tarzan delle scimmie”, seguita nel 1983 e nel 1984 da due spettacoli diretti da Roberto Cimetta, “Al di là del Po” e “Quest’uomo mi somiglia”. Nel 1988 mettono in scena “La stirpe dei Ruggeri”. Sotto la regia di Daniele Sala recitano, accanto a Vito, ne “Il mistero di Villa Flora”. L’anno successivo vengono diretti, insieme ai membri del Gran Pavese Varietà, da Massimo Martelli nella commedia “Tutti all’opera”. Nel 1994 sono di nuovo sul palcoscenico, insieme a Caterina Sylos Labini ne “L’assassino” di Michele Serra e Massimo Martelli. La stagione teatrale 95/96 vede la collaborazione con Stefano Nosei nella divertente commedia “I figli del Dott. Jekyll”, ancora una volta diretti da Massimo Martelli, il quale firma anche il loro lavoro teatrale del 1997 “A volte ritornano” con la partecipazione di Roberto Citran. Nel 1985 insieme al loro gruppo Gran Pavese Varietà compaiono nella trasmissione di Raidue “Blitz”. L’anno successivo sono di nuovo in tv assieme a Carlo Massarini in “Non necessariamente” in onda su Raiuno. Nel 1987 fanno parte del cast di “Drive In”, fortunato programma di Italiauno e di quello di “Lupo solitario” assieme ai loro compagni del Gran Pavese Varietà Patrizio Roversi e Syusi Blady. Nel 1988 li vediamo in “Matrjoska” e nel programma “L’Araba Fenice” di Antonio Ricci in onda su Italiauno. L’anno seguente partecipano al programma di Raiuno “Sulla cresta dell’onda” e nel 1990 sono ancora con Carlo Massarini in “Tam Tam Village”. Lo stesso anno li vediamo in altre due trasmissioni di Raidue: “Dudù Dudù” e “Polimstroika”. Dal ’91 sono presenti ogni anno in diverse trasmissioni: 1991: “Banane” su TMC, “Mixer Musica” di Raidue e “T’amoTV”, “Telebontà” ancora in onda su TMC. Nel 1994 girano 6 puntate del programma Saxa Rubra per Raitre e dal 1995 fino al 2000 sono ospiti fissi della trasmissione di grande audience “Quelli che il calcio”.Nel 1987 iniziano la carriera cinematografica comparendo in due film: “Notte italiana” di Carlo Mazzacurati e “Affetti speciali” di Felice Farina. L’anno successivo girano poi “Sposi” per la regia di Luciano Mannuzzi, Pupi Avati e Felice Farina e Mortacci di S. Citti. Nel 1989 Eraldo Turra partecipa al film “La voce della luna” sotto la direzione di Federico Fellini. Fanno poi parte del cast del film di Massimo Martelli “Per non dimenticare” uscito nel 1992. Ancora una prova da solista, questa volta per Luciano Manzalini che nel 1997 gira “Pole Pole” diretto da Massimo Martelli. Sempre nello stesso anno Nichetti li chiama per girare il film “L’una e l’altra”.