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Scuola? Meglio a Teatro!


Quando si prepara un Cartellone Teatrale ci si deve districare in un mare di "proposte" (che nell'era delle e-mail è diventato un oceano) e si deve provare a scegliere che spettacoli programmare in base a schede di presentazione più o meno interessanti, gallerie fotografiche più o meno accattivanti, curriculae più o meno attendibili ed importanti, oppure si deve scegliere andando a vedere gli spettacoli e quindi a conoscere gli interpreti.

Io vado a vedere e conoscere!

Antonello Taurino (sabato 24 febbraio al Cantelli con "La scuola non serve a nulla") lo conosco da un bel po'. E' già stato a Vignola con uno spettacolo che racconta dello "scherzo" che tre burloni di Livorno fecero al gota della Critica Artistica in Italia (ricordate le teste di Modigliani trovate in fiume?) e che si intitola "Trovata una sega!". So che è un uomo ironico, intelligente e colto. So che è un attore capace ed un autore originalissimo. So anche del suo passato come Professore scolastico.

Ho visto "La scuola non serve a nulla".

Così, quando ho preparato il Cantellone 2017/2018, ho chiamato al telefono Antonello e l'ho IMPLORATO di portarlo a Vignola!

Se pensate che questo non sia sufficiente a convincervi a sfruttare la spesa che avete fatto montando le gomme invernali sulla vostra macchina e quindi ad uscire di casa per andare in via Cantelli sabato sera, vi aggiungo un passaggio di uno degli articoli che ho trovato (è di Roberto De Marchi) e che descrive il lavoro di Taurino (e anche di Carlo Turati che ne è coautore e che appartiene alla schiera dei fuoriclasse della scrittura comica in Italia, googolate per credere!):

"Il Professor Taurino fa come fanno tanti docenti: mettendoci del suo. Il suo tempo, le sue competenze, la sua passione e le sue capacità; relazionandosi con classi in cui i FRANTI sono la maggioranza e i DE ROSSI e BOTTINI quasi non esistono. (...) Questo spettacolo potrebbe diventare un lavoro in costante definizione che si autoalimenta di tutti i guai che affliggono la scuola pubblica: le brutte riforme, quelle bruttissime, concorsi fallimentari, concorsoni falliti, dirigenti scolatici disorientati, professori sconcertati a volte umiliati, alunni indisponenti, bulli, casi umani e familiari.

(...) Si può ridere, anche se amaramente, passeggiando sulle macerie della scuola pubblica italiana, di fronte ad insegnanti che vedono vanificati i loro sforzi per rendere la scuola un posto migliore, e di una riforma “BUONA SCUOLA” che non corrisponde ad una “SCUOLA BUONA”? Si, si può fare. In modo geniale: il tutto comicamente e sarcasticamente illustrato da un Taurino più che convincente nei panni del Prof., che si muove su un palco diviso in ambienti fisici ed emozionali con poca scenografia, molte luci ed ausili multimediali. (…) Opera originale e divertente, non è un progetto per soli addetti ai lavori: in fondo tutti noi abbiamo a che fare con la scuola.”

Basta? No? Aggiungo allora che ciò che mi ha da sempre colpito di Antonello Taurino è la sua capacità di raccontare seriamente (molto seriamente) il Paese grottesco e paradossale in cui viviamo e la goffaggine intellettuale della maggioranza degli italiani, che si prendono sul serio solo quando devono criticare gli altri e che piangono sulle macerie della loro "fanfaronaggine" come fosse di chi sta loro vicino...!

Un Maestro della difficilissima Arte di osservare (e raccontare poi), che è prerogativa solo di quelli che ti fanno uscire dalla sala con un senso di intelligentissimo appagamento di mente e anima.

Viva la scuola! Me lo date un 6+???


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